Migliora la masticazione, la fonetica e l’estetica

La chirurgia ortognatica mira a correggere una vasta gamma di irregolarità, minori e maggiori, scheletriche e dentali dei mascellari (superiore e inferiore), prima tra tutte la malocclusione. La chirurgia ortognatica può infatti migliorare la masticazione, la parola e la respirazione con importanti ripercussioni sull’estetica facciale. Una malocclusione può derivare da una problematica di tipo scheletrico o dentale.

Il semplice disallineamento dei denti viene solitamente corretto con l’ortodonzia. Quando è presente un’anomalia scheletrica importante, la sola ortodonzia non è in grado di ottenere un compenso ottimale ed è pertanto necessario intervenire chirurgicamente per riallineare le basi ossee al fine di ripristinare il corretto rapporto tra le due arcate. L’ortodontista sarà in questo modo agevolato e, con piccoli spostamenti di rifinitura, sarà possibile ottenere una occlusione ottimale sia dal punto di vista funzionale che estetico.

Contatti

A chi è rivolto

Di seguito sono riportate alcune delle condizioni che possono indicare la necessità di un intervento chirurgico correttivo della mascella, superiore o inferiore (mandibola):

  • difficoltà a masticare o mordere il cibo;
  • difficoltà a deglutire;
  • dolore cronico alla mandibola (articolazione temporo mandibolare) associato a cefalea;
  • eccessiva usura dei denti;
  • morso aperto (presenza di spazio tra i denti, superiore e inferiore, quando la bocca è chiusa);
  • asimmetria facciale;
  • difetti acquisiti o congeniti;
  • mento sfuggente;
  • mandibola sporgente;
  • gummy smile (sorriso gengivale);
  • respirazione orale con xerostomia (secchezza);
  • apnea notturna (problemi respiratori durante il sonno, compreso il russamento).

In cosa consiste

La collaborazione tra Dentista Ortodontista e Chirurgo Maxillo-Facciale è fondamentale per la buona riuscita del trattamento, che si compone pertanto di:

  • ortodonzia prechirurgica (dentista);
  • intervento (chirurgo maxillo-facciale);
  • ortodonzia di rifinitura (dentista).

L’ortodonzia prechirurgica mira a riallineare le due arcate, superiore e inferiore, in maniera indipendente l’una dall’altra, eliminando i compensi messi in atto naturalmente dal nostro organismo nel tentativo di far combaciare i denti nel miglior modo possibile, nonostante l’anomalia ossea. Ciò implica un peggioramento dell’occlusione che si risolverà solo con l’intervento chirurgico quando, spostando le basi ossee, le due arcate accuratamente preparate, combaceranno perfettamente tra di loro. È pertanto mia premura sottolineare l’importanza di una scelta ragionata e consapevole da parte del paziente, il quale dovrà affrontare un iter terapeutico di lunga durata (in media 2 anni) che, una volta intrapreso, non può essere interrotto a metà.

Correzione morso aperto

Correzione morso aperto

Grazie a una osteotomia sottrattiva mirata il mascellare superiore viene riposizionato e fissato mediante placche e viti.

Progenismo

Progenismo

Grazie a una doppia frattura sagittale, eseguita a livello del ramo mandibolare su entrambi i lati, sarà possibile fare scivolare indietro il moncone mandibolare dentato per un corretto allineamento con il mascellare superiore.
Prognatismo

Prognatismo

Grazie a una doppia frattura sagittale, eseguita a livello del ramo mandibolare su entrambi i lati, sarà possibile fare scivolare in avanti il moncone mandibolare dentato per un corretto allineamento con il mascellare superiore.
Dott. Matteo Casadei

Il trattamento

Sulla base dei dati clinici, laboratoristici e strumentali sarà pianificato il trattamento ortodontico-chirurgico più adatto al singolo caso. Una volta terminata l’ortodonzia prechirurgica si programmerà l’intervento chirurgico vero e proprio, eseguito in anestesia generale in sala operatoria. L’intervento dura, in media, due ore. Le incisioni si nascondono all’interno della bocca e le ossa mascellari, una volta riposizionate, vengono fissate con placche e viti in titanio (materiale inerte e biocompatibile che può essere lasciato in sede a vita, oppure rimosso, con un semplice intervento, in caso di necessità).

Sebbene un tempo i pazienti si svegliavano con la bocca chiusa a causa di una legatura metallica utilizzata per bloccare, come con un gesso, le due arcate nella loro nuova posizione oggi tale pratica è stata per lo più abbandonata e si preferisce posizionare solo qualche elastico “di guida” alla nuova occlusione.

Il dolore post-operatorio è facilmente controllabile con i farmaci e il paziente riceverà tutte le informazioni riguardanti una corretta dieta, inizialmente liquida e progressivamente integrata con cibi di consistenza maggiore. Il tipico gonfiore post-operatorio può tendere ad aumentare sino al quarto giorno successivo l’intervento, per poi ridursi progressivamente. I pazienti sono in grado di tornare a scuola, o al lavoro, da una a tre settimane dopo l’operazione.

La chirurgia ortognatica muove i denti e le mascelle in una posizioni più bilanciata, funzionale e salutare. L’obiettivo, come già sottolineato in precedenza, è quello di migliorare la masticazione, ma molti pazienti sperimentano anche un netto miglioramento nella fonazione e nell’estetica facciale con importanti ripercussioni psico-sociali.

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